Tribunale di Roma – Usura su conto corrente
Si pubblica la sentenza del Tribunale di Roma resa alcuni giorni orsono per la sua importanza innovativa.
Il processo nasce come causa di accertamento; la banca risponde con un decreto ingiuntivo sugli stessi rapporti. Decreto che viene opposto. I due processi riuniti. La sentenza merita una lettura attenta per vari motivi che si sintetizzano.
Trattasi di conto corrente del 1999.
- Il correntista da debitore ingiunto diventa creditore, con revoca del decreto ingiuntivo;
- Il tribunale non ritiene applicabile la delibera Cicr del Luglio 2000, escludendo ogni forma di anatocismo anche per il futuro;
- Il Giudice ritiene la commissione di massimo scoperto da conteggiare nel calcolo del tasso usurario;
- Il tribunale attesta che per i trimestri in cui la banca ha applicato interessi usurari (accertati dal Ctu), nulla è dovuto per interesse;
- La banca (e il correntista) non possono pretendere la ripetizione di somme se non a rapporto chiuso;
- Il fideiussore non può essere chiamato a rispondere per un debito inesistente
Opposizione e causa di accertamento promosse dall’avv. Massimo Meloni che ha seguito il processo.
Si allega sentenza
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